Riapre il Centro diagnostico Istituto Santa Chiara di Castrignano dei Greci. Il
Consiglio di Stato sospende i provvedimenti regionali di revoca dell’autorizzazione
all’esercizio e dell’accreditamento istituzionale.
Con ordinanza n. 72 del 10.01.2025 il Consiglio di Stato (Pres. R. De Nictolis; Rel. R.
Cerroni) ha accolto l’appello proposto da Istituto Santa Chiara e, in riforma della
pronuncia del TAR Lecce, ha sospeso i provvedimenti della Regione Puglia che
avevano disposto la chiusura del Centro diagnostico sito nel Comune di Castrignano dei
Greci (Le), di titolarità della società appellante, che da oltre 10 anni eroga prestazioni
IAC e RMN di eccellenza, anche per conto del SSR, utilizzando “grandi macchine”
autorizzate all’esercizio e accreditate dalla Regione Puglia sin dall’anno 2010.
Il Consiglio di Stato, condividendo le tesi dei difensori dell’Istituto Santa Chiara, avv.ti
prof. Saverio Sticchi Damiani e Vincenzo Di Gioia, ha ritenuto prive di fondatezza le
ragioni giuridiche a sostegno dei provvedimenti assunti dalla Regione Puglia che,
accogliendo la segnalazione di una struttura diagnostica concorrente sul territorio, aveva
disposto la chiusura del predetto Centro in quanto nello stesso operava (da molti anni e
senza contestazione alcuna, nonostante le comunicazioni effettuate alla ASL di
competenza e alla stessa Regione) un medico che, seppur privo del titolo di
specializzazione in radiologia, aveva tutti i requisiti previsti dall’art. 159 comma 15 del
d.lgs. 101 del 2020, norma derogatoria che consente ai medici con esperienza
pluriennale qualificata in radiologia di continuare a svolgere tale attività.
La Regione Puglia, nonostante un parere contrario del Ministero della Salute che aveva
ritenuto il medico in questione in possesso di tutti i requisiti per poter svolgere l’attività
di radiologo (che svolgeva da oltre 20 anni), ha ritenuto che il professionista non
potesse svolgere tale attività ed, in specie, non potesse redigere referti radiologici.
Il Consiglio di Stato, riformando il pronunciamento del TAR Lecce conforme alle tesi
dell’Amministrazione regionale, ha invece ritenuto che “l’art. 159, co. 15 d.lgs.
101/2020 si inquadra come norma primaria a valenza derogatoria ispirata dalla ratio
di consentire l’utile espressione della professionalità medica specialistica acquisita sul
campo – in forza di documentati titoli di servizio – pur in assenza della specifica
specializzazione nel campo radiodiagnostico; – la prosecuzione dell’attività deve essere
interpretata a tutto campo come comprensiva anche del segmento di refertazione, che
rappresenta con tutta evidenza un “di cui” della prestazione medico-specialistica senza
far luogo a parcellizzazioni irragionevoli e diseconomiche”, rilevando altresì “che i
profili di periculum in mora allegati da parte appellante si presentano significativi e
tangibili”.
La riapertura del Centro diagnostico consente al personale impiegato (oltre 15
dipendenti) di ritornare a lavorare presso la struttura salvaguardando i livelli
occupazionali e alla popolazione del territorio di poter fruire di una struttura presente da
oltre 10 anni, evitando non solo di compromettere in modo irreversibile l’equilibrio
finanziario dell’Istituto Santa Chiara, ma soprattutto di disperdere un bagaglio di
esperienze e competenze professionali che sono invece fondamentali per il
funzionamento del SSN in un ambito territoriale critico come quello della ASL Lecce in
cui si registrano lunghissime liste d’attesa, anche per importanti prestazioni salvavita
come quelle erogate dall’Istituto Santa Chiara nel Centro di Castrignano dei Greci.