Gubbio, 4 dicembre 2024 – Colacem affronta con serietà la sfida della decarbonizzazione, applicando tutte le leve attualmente disponibili per ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività. L’azienda si sta concentrando sul modello di economia circolare e sulla produzione di cementi a minore impronta carbonica, esplorando al contempo le future possibilità che le nuove tecnologie metteranno a disposizione, come l’idrogeno verde e i sistemi di cattura e stoccaggio della CO₂.

In tutti gli stabilimenti italiani a ciclo completo vengono utilizzati materiali “di recupero” provenienti da altre lavorazioni industriali, quali loppe, ceneri, gesso chimico ed altri, in sostituzione di materie prime naturali. Attualmente, il tasso di sostituzione con materiali riciclati è pari al 6%.

Quattro dei sei stabilimenti italiani Colacem stanno sostituendo parte dei combustibili fossili, importati da oltre oceano, con CSS (Combustibili Solidi Secondari) derivati dalla parte residua secca non più riciclabile della raccolta differenziata. Sebbene il tasso di sostituzione calorica dei CSS in Italia sia cresciuto fino al 22%, resta ancora distante dalla media europea, che supera il 57%, con alcuni paesi virtuosi, tra cui Germania e Austria, che raggiungono punte del 75-80%. L’Unione Europea promuove attivamente questa pratica, valutata tra le migliori per il contributo che dà alla sfida della decarbonizzazione.

Il 50% dei cementi Colacem venduti sul mercato è ora più sostenibile rispetto al passato. Sono prodotti a minore contenuto di clinker, che garantiscono ottime prestazioni chimico-fisiche e meccaniche.

Grazie all’adozione di queste soluzioni, Colacem ha ridotto le emissioni di CO₂ di 90.000 tonnellate su base annua con un trend in continuo miglioramento.

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