Il crollo della ricchezza prodotta dal Paese ha provocato la perdita di posti di lavoro con il 70% di nuovi poveri al Sud che hanno bisogno di aiuto addirittura per mangiare. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia sulla base dei dati del Banco Alimentare con persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche. Il cuore solidale dei consumatori è venuto in corso delle famiglie indigenti, a cui è stato donato un quintale di cibo a Km0, dalla pasta all’olio, dalla farina alla carne e al pesce, fino a frutta, verdura, formaggi.
Proprio per ‘aiutare ad aiutarli’ al Mercato di Campagna Amica di Via Appia 226 a Brindisi, sono stati consegnati i pacchi di prodotti agroalimentari di qualità e a km0 alle famiglie indigenti, selezionate dai Servizi Sociali del Comune di Brindisi, alla presenza di Isabella Lettori, Assessore al Welfare e ai Servizi Sociali del Comune di Brindisi, Giulia De Marco della Sezione Attività Economiche della Regione Puglia e la rappresentanza delle associazioni Casa del Consumatore, ACU, ASSOCONSUM, MC, MDC, UNC e Istituto Pugliese per il Consumo.
Il cibo a Km0 è stato donato alla Parrocchia San Pio a Foggia e alla Cattedrale di Bari, nell’ambito dell’iniziativa ‘la spesa sospesa’ di Campagna Amica, sul modello dell’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo. In questo caso i cittadini o le aziende che acquistano nei mercati e le fattorie di Campagna Amica o ricevono la spesa a domicilio possono decidere di donare prodotti alimentari alle famiglie più bisognose.
“La condizione delle famiglie è aggravata – afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia – dalla bolla speculativa che sta colpendo i generi di prima necessità, a partire dall’ortofrutta, i cui prezzi nei canali di vendita risultano raddoppiati. I nostri agricoltori stanno alimentando l’economia circolare, con il duplice obiettivo di aiutare le famiglie che si avvantaggiano di una spesa più sostanziosa e possono mangiare pugliese”.
Fra i nuovi poveri – sottolinea la Coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie. Presso i centri di distribuzione dei pacchi alimentari e alle mense della solidarietà si presentano persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche e ai centralini arrivano decine di telefonate al giorno con richieste di aiuto perché padri e madri non sanno come sfamare i figli e si vergognano di trovarsi per la prima volta in questo tipo di difficoltà.
Bari, 30 giugno 2020