- Il governatore Emiliano, succube e complice della dittatura europea, governa con totale spregio contro i diritti dei lavoratori dell’olivicoltura della Puglia. Il potere politico del governo Cinque Stelle-Partito Democratico diretto dal Presidente Conte si è dissolto nel brodo del completo asservimento alle lobby finanziarie di Bruxelles sostenute.
Si attuano metodi da stato di polizia per la crociata inarrestabile e per l’implacabile distruzione degli ulivi pugliesi e dell’ambiente naturale e sociale che essi tengono in millenario equilibrio.
Mentre l’infezione avanza verso nord, in questi giorni, prosegue il piano regionale di sradicamento degli ulivi monumentali i cui prelievi di campioni biologici e analisi di laboratorio sono stati effettuati oltre due anni fa. Piano di estirpazione non serio! Un albero dichiarato infetto due anni fa ed estirpato nei giorni passati può aver contagiato gli alberi del circondario? Se si, perché è stato lasciato senza alcuna cura per due anni sul suolo? È stato voluto il contagio degli ulivi monumentali e a quale scopo? Da notare che alcuni alberi dichiarati infetti due anni fa ed ora espiantati avevano segni visibili di ripresa, mentre invece hanno segni visibili di essiccamento gli alberi situati nel suo circondario. Nulla possono i contadini olivicoltori, donne e uomini custodi da sempre delle loro piante, della loro vita, della loro storia, unici difensori anche inconsapevoli, dell’ambiente, della biodiversità e dell’ecosistema. La difesa della salute e dell’ambiente non è roba da multinazionali, loro fanno solo profitto da sfruttamento.
Con quattro soldi stanno cercando di tacitare alcuni pezzi della filiera produttiva dell’olio di oliva, ignorando gli oltre 30.000 lavoratori agricoli dell’olivicoltura: contadini, proprietari, braccianti, mediatori, commercianti, che con milioni di giornate lavorative annue, con i loro investimenti e pagando le tasse allo Stato italiano, garantiscono sviluppo sostenibile, crescita economica, remunerazioni del lavoro in agricoltura. Questo attacco incontrollato a lavoratori della filiera olivicola e all’ambiente IMPONE di una MOBILITAZIONE senza precedenti per ristabilire la DIFESA dei DIRITTI DI TUTTI, unitamente a quelli delle donne che, a parità di lavoro con i colleghi braccianti uomini, vengono retribuite con 10 euro giornalieri in meno.
Le corrette pratiche agricole dei contadini sono da sempre il presidio della tutela della terra. Con l’arrivo delle pratiche colturali delle multinazionali avviene la distruzione.
In pochi giorni si accorda il prestito-contributo richiesto da FCA (ex FIAT con 85.000 lavoratori in Italia) di 6,3 miliardi di euro. Una multinazionale con sedi amministrativa e fiscale in paesi esteri per non pagare imposte e tasse dovute in Italia. Secondo questi parametri, con più di 100.000 lavoratori del settore olivicolo in tutta Italia, tra questi oltre 30.000 in Puglia, per difendere l’olivicoltura pugliese è necessario che il Governo Conte metta le mani al portafoglio e tiri fuori almeno 2,2 miliardi di euro per l’occupazione e per riparare ai danni causati dalla Xylella e dal mercato globalizzato capitalista.
Caro Presidente Conte, i lavoratori – olivicoltori non si sfamano con le lacrime della Fornero o della Bellanova!