Cogliere l’attimo, centrare la prospettiva giusta, sprigionare dal terzo occhio ciò che l’operatore da dietro l’obbiettivo vive e intende esprimere.
Questi i principi che i videomakers, filmakers e videoperatori intendono rispettare.
Un’arte che non ha bisogno di canoni o facsimili ma che suscitano nell’animo del regista voglia di esprimere e rappresentare.
Uno dei persecutori di tale “dottrina” è il siciliano Francesco La Rosa, catanese di 43 anni, che con riconoscimenti e attestati di stima si è guadagnato un posto di tutto rispetto nel palcoscenico dell’editing nazionale.
Un’arte sopraffina la Sua, incentrata sulla melodia e la poesia d’immagine, una passione nata sui libri di scuola e sbocciata professionalmente dopo la maturità.
Sono soprattutto le pellicole d’autore i temi dove trova maggior stimolo ma, senza trascurare il genere drammatico, riflette a specchio il neorealismo di Sciascia impreziosito dalla presenza della gente del popolo. <<Ero “costretto” a tale scelta dato che, le produzioni indipendenti, non mi consentivano di avere un certa disponibilità finanziaria. Non c’è mai stato uno sponsor od un finanziatore ad investire sul sottoscritto… la Sicilia è una terra da sogno, che ti permette di sognare ad occhi aperti ma in pochi, per varie vicissitudini, finiscono d’inseguire i propri desideri>> queste le parole di Francesco.
Un futuro ricco d’impegni e ambizioni: format tv in stand-by causa COVID, sceneggiature già scritte pronte per il primo ciak e in gara in diversi concorsi cinematografici nazionali ed internazionali.
Ma c’è una cosa che il regista siciliano intende portare a termine: <<dopo avere raggiunto obbiettivi, per me poco tempo fa impensabili, sono arrivato in un punto dove penso di dovere fare ciò che sento e desidero da molto tempo. Tempo, dati i lavori accantonati e pronti a partire ce n’è a iosa… così ho iniziato a scrivere una mia sceneggiatura, secondo i miei canoni, magari con vari punti autobiografici affiancandomi della presenza del maestro Carmelo Incognito che curerà i temi melodici e la colonna sonora. Non c’è fretta!!! e neanche noi abbiamo fretta. È un piacere poter lavorare in tutta “pace”. Il maestro, molto più grande di me, è un esempio di saggezza; ascolta le mie richieste, le mie intenzioni e dalle sue dita fuoriescono note ricche di magia e vita. Si lavora sia individualmente durante la settimana che insieme nei week-end, alle falde dell’Etna, in un villino circondato da nespoli e ulivi, pervasi dal profumo di zagara.
Assolti dal cinguettio dei canarini e dall’affascinante voce del silenzio, di un piccolo comune etneo, un 75enne e un 43enne trovano la giusta empatia per creare qualcosa di bello e buono>>, così il regista accenna ai nostri microfoni sul suo prossimo lavoro cinematografico.
No si sa ancor nulla di tutto ciò, ne la produzione e ne il cast, ma Francesco La Rosa, già noto ai lettori di Tv Sud, saprà per l’ennesima volta stupire l’opinione pubblica.
Quindi, in attesa di dare tempo al tempo, gli facciamo un grosso in bocca al lupo.